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Busurulalla/Fafà


Selvaggio Saky

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lo gnomo Barbaro dalla doppia personalità (Fafà parla con l'accento francese ;-))

Busurulalla/Fafà

Ti ho detto buttati"

"Ma non so nuotare"

"Tanto si tocca"

"Come fai a saperlo?"

"Allora vado io prima"

I due ladri si guardarono perplessi davanti allo gnomo Busurulalla che parlava da solo con due voci differenti e si lanciava dal bordo della fontana nella piazza principale del paese,ne usciva dall'altra parte correndo poi a perdifiato lungo la strada, fuori dal paese.

Poche volte prima era entrato in un luogo civilizzato, la sua vita era quella di un "barbaro" un po' particolare.

Vagava solo da quando aveva imparato a camminare uscendo dalla caverna dove abitava con il suo clan e perdendosi dopo poche ore. Nonostante la sua vita solitaria se l'era cavata bene trovando pasti pronti nella natura ( carcasse di animali morti, bacche che a volte davano piccoli problemi intestinali e roba del genere).

Crescendo imparo' a cacciare e a capire quali erano le bacche buone e la vita migliorò, ma essendo sempre solo crebbein lui il bisogno di qualcuno. Quel qualcuno arrivò il giorno in cui cadde da un albero mentre tentava di "prelevare" del miele da un alveare e fu colto in fragrante da circa un centinaio di api arrabbiatissime.

Si svegliò chiamato da una voce insistente "SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA". Chiese "Chi sei?" e la risposta fu "Fafà le Mofà e te?" "Non ho nome" rispose lo gnomo tristemente "Allora te ne darò uno io, Busurulalla ti piace?" "meglio di niente" rispose sorridendo il vagabondo.

Fafà divenne un amico inseparabile (anche perchè nello stesso corpo ;) ) e lo spinse a migliorare il proprio status.

Lo costrinse a fornirsi di un arma ed imparare ad usarla e non a nascondersi come sempre.

A volte lo prendeva in giro per la sua inettitudine e Busurulalla si arrabbiava molto arrivando alcune volte a prendersi a pugni, ma gli amici si perdonano sempre e lui lo faceva volentieri.

Provò in questi anni nuove cose ogni giorno spinto dal suo migliore amico e finalmente aveva imparato ad usare il suo martello da guerra "trovato" sul carro di un mercante di passaggio, aveva assaggiato la birra in una delle sue poche "escursioni" dalle terre selvagge e se n'era innamorato, come si era innamorato delle pietre che luccicavano perchè gli portavano alla mente vaghi ricordi di una vita che forse era la sua.

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